Residenza Fiscale negli Stati Uniti – Avvocato a Miami

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Residenza Fiscale negli Stati Uniti

Benvenuti nel blog Avvocato a Miami. In questo articolo vi parleremo di come determinare se siete residenti fiscalmente negli Stati Uniti.


Per prima cosa è importante specificare che essere residenti degli Stati Uniti ai fini fiscali non ha nulla a che vedere con l’essere residenti ai fini dell’immigrazione. Questo significa che si può essere residenti fiscalmente in America  anche in assenza della green card o di un visto.


Chi sono i residenti negli USA ai fini fiscali?

Cominciamo dall’individuare i soggetti interessati. Riassumendo in pochi punti, sono soggetti a obblighi dichiarativi e impositivi negli USA:

  •     • tutti i cittadini Statunitensi,
  •     • tutti i possessori di una green card (anche se non necessariamente a partire dalla data di validità della stessa),
  •     • chi elegge il proprio domicilio fiscale negli Stati Uniti, decidendo quindi di essere considerato residente ai fini fiscali. La scelta può essere fatta compilando un apposito modulo e permette di accedere alle speciali deduzioni riservate ai residenti americani,
  •     • chi si trattiene negli Stati Uniti per un determinato periodo di tempo, che viene calcolato facendo la media dei giorni trascorsi negli Stati Uniti negli ultimi 3 anni, ed è normalmente pari a metà dell’anno fiscale (in media).

È quindi possibile che un soggetto venga considerato fiscalmente residente negli Stati Uniti anche senza che questi abbia presentato apposita richiesta, bensì per il semplice fatto di avervi trascorso un ammontare di tempo considerevole durante i tre anni precedenti. In questi casi si rende obbligatorio presentare la propria dichiarazione dei redditi all’IRS (il fisco Statunitense).


Se sono residente fiscalmente negli Stati Uniti, che cosa devo dichiarare?

 

Nel paragrafo precedente vi ho brevemente parlato della residenza fiscale statunitense, come determinare se siete soggetti alla tassazione americana e se, di conseguenza, dovete presentare la dichiarazione fiscale all’IRS.


Se vivete negli Stati Uniti e siete soggetti fiscali americani, avrete l’obbligo di presentare la vostra dichiarazione all’IRS entro la fine del mese di aprile (se non avete richiesto una estensione) indicando: i conti bancari esteri (se di ammontare complessivamente superiore a $10.000), le quote possedute in società straniere e tutti gli altri beni il cui valore sia superiore a $50.000 (con alcune eccezioni, la più importante delle quali riguarda le proprietà immobiliari acquistate a vostro nome, che non devono essere dichiarate).  


Ho scoperto da poco di avere avuto la residenza fiscale negli Stati Uniti per molti anni, ma non ho mai dichiarato nulla. Cosa posso fare?


L’IRS offre un’opportunità per “redimervi” attraverso la Streamlined Filing Compliance Procedure.

Questa procedura è stata creata per consentire alle persone (non si applica alle società) che risiedono negli Stati Uniti o all’estero di presentare la loro dichiarazione in ritardo, o ripresentare una dichiarazione errata, conseguendo una penalità una tantum.

Le penalità per chi NON si avvale della Streamlined Filing Compliance Procedure e viene identificato dall’IRS come soggetto sottoposto ad imposizione fiscale sono: 

  •     • il 20% dell’ammontare non dichiarato (nel caso in cui esista una dichiarazione dei redditi ma questa sia incompleta);
  •     • a seconda della tardività nella rettifica di una dichiarazione incompleta:
    • – $50 in caso di corretta integrazione entro 30 giorni dalla data di scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi, nel limite di $500,000 annuo,
    • – $100 in caso di corretta integrazione oltre 30 giorni dalla data di scadenza ma entro il primo agosto, nel limite di $1,500,000 annuo,
    • – $250 in caso di corretta integrazione oltre il primo agosto o in caso di dichiarazione assente, nel limite di  $3,000,000 annuo;
    •  
  •     • $10,000 annuo in caso di omessa dichiarazione di conti bancari esteri con un saldo complessivamente superiore ai $10,000. Inoltre, se l’IRS determina che la vostra mancanza è stata intenzionale, la penalità annua sarà pari alla somma maggiore tra $100,000 e il 50% del saldo non riportato.
  •  

Occorre fare due precisazioni al riguardo. 

La prima, fondamentale, è che queste penalità si riferiscono al singolo anno fiscale e quindi, se la dichiarazione è assente o incompleta o volutamente omessa per più di un’annualità, le penali verranno sommate per gli anni in oggetto, fino a un massimo di sei anni.

La seconda è che i conti correnti all’estero devono essere riportati nella dichiarazione solo qualora l’ammontare complessivo sia pari o superiore a $10,000. Se non si raggiunge tale soglia, non occorre dichiarare nulla.


Insomma, potete ben capire l’importanza della Streamlined Filing Compliance Procedure per coloro che si sono resi conto troppo tardi di non aver dichiarato all’IRS i propri conti bancari o i possedimenti all’estero.

 

Ovviamente, ci sono dei limiti a questa procedura. Se l’IRS appura l’intenzione da parte del contribuente di evadere il fisco americano o se le dichiarazioni presentate vengono ritenute fraudolente, la procedura sarà nulla e tutte le penalità appena descritte verranno applicate.


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